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La Banca d’Italia da qualche giorno controlla l’uso anomalo dei contanti

I controlli avranno ad oggetto il ritiro o il versamento di contanti  oltre 10.000 € al mese presso gli istituti di credito (Banche o Poste)

Per chi preleva o versa più di 10.000 € al mese in contanti (anche attraverso più operazioni singolarmente pari o superiori a 1.000 €) si accenderanno i riflettori della Banca d’Italia

Se movimentare 10.000 € al mese in contanti per un cittadino medio può essere anomalo, potrebbe, e spesso lo è, normale per una associazione di medio – grande livello che “preferisce” gestire entrate ed uscite in contanti (fermo restando il limite di legge per singola operazione fissato a 999 € per le ASD per operazioni in contati)

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, disse qualcuno anni fa. Ebbene movimentare tanto contante potrebbe far sorgere il sospetto agli organi di vigilanza che la nostra possa essere una di quelle associazioni che fanno sponsorizzazioni false e prelevano maneggiano i contanti per restituire sottobanco una percentuale X agli sponsor.

Con il quadro normativo attuale ed il sistema dei controlli che, giustamente, va migliorando, l’uso ricorrente al contante è il peggiore dei modi per gestire una associazione.

Al di la di piccole somme che – nel quadro anche di una maggiore semplicità di gestione – è sempre possibile nel limite su indicato movimentare, per il rimborso di atleti, dirigenti e pagamenti di forniture o prestazioni i pagamenti vanno tracciati (bonifici e/o assegni), specialmente se il rischio è di superare nell’arco del mese la soglia dei 10.000€ e dover essere magari chiamati a rendere conto di tutti i movimenti.

 

Il provvedimento della Banca d’Italia del 28_marzo_2019

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