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Fisco e Sport

Dipendenti pubblici nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche

Un dipendente pubblico può allenare o fare il dirigente in una ASD?

Il comma 23 dell’articolo 90, legge 289/2002, stabilisce che i dipendenti pubblici possono prestare la propria attività nell’ambito delle associazioni sportive dilettantistiche nel rispetto delle seguenti condizioni.

L’attività svolta deve essere a titolo gratuito e pertanto ai dipendenti pubblici non possono essere riconosciuti emolumenti di ammontare tale da non configurarsi come indennità e rimborsi di cui all’ex art. 81, oggi art. 67, comma 1, lett. m) del TUIR (circolare n° 21 del 22 aprile 2003 Agenzia delle Entrate).

Questo vuol dire che tutti i pubblici dipendenti possono ricevere delle indennità (come previsto dall’art. 67, comma 1, lett.m del TUIR e dalla legge n.133/99, legge n.342/2000 e art.90 legge 289/2002 – ovvero le indennità entro i 10.000,00 Euro annui) senza dover chiedere il permesso, all’amministrazione di appartenenza, di prestare questa opera perché gratuita o rimborsata con nota spese o con indennità.

L’indennità dovrà poi essere dichiarata nel modello 770 che l’Associazione dovrà presentare e, volendo, il percipiente potrà (non è obbligato) andarla ad inserire nella propria dichiarazione dei redditi (modello UNICO) al rigo RL21 proprio specifico per tali indennità sportive.

Chiudiamo dicendo che la legge non specifica in che modo l’istruttore sportivo, occupato nella pubblica amministrazione, debba dare comunicazione a quest’ultima di questa sua attività.

 

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